La
trasmissione dell’arte dei massaggi, eminentemente tattile, è
difficile attraverso le parole.
Il massaggio è movimento.
Nel momento in cui l’azione del massaggiatore cessa, per lasciare che il movimento del suo corpo si fonda con quello del paziente attraverso la sincronicità del respiro, si stabilisce la comunicazione terapeutica.
Le mani si muovono allora su diversi piani dell’esistenza e ricreano l’equilibrio energetico del corpo, riportando l’armonia.
(Tratto dal libro “ Massaggio Ayurvedico” S.V. Govindan)
IL MASSAGGIO ENERGETICO SPIRITUALE o MASSAGGIO DELL'ANIMA.
Questa tecnica di massaggio è stata ideata, sperimentata e insegnata da Sri Govindan, uno degli ultimi discepoli del Mahatma Gandhy. Il Massaggio Energetico Spirituale viene praticato sulle zone riflesse dei Chakra che si trovano sotto la pianta del piede. In questa tecnica di massaggio si utilizza un movimento rotatorio, che riproduce simbolicamente i chakra, chiamati così in sanscrito e tradotti come “ruota”. Questo movimento energetico è accompagnato dai bija mantra, suoni sacri, e dai colori. Il movimento rotatorio, il suono dei bija mantra e i colori inducono in coloro che lo ricevono, un profondo rilassamento. La persona che riceve questo massaggio sentirà un benessere del corpo e dell'anima. Il Massaggio Energertico Spirituale abbraccia totalmente ogni ambito profondo dell’individuo, permettendo di riequilibrare disturbi emozionali e fisici, conferendo un immediato benessere. E' una forma di meditazione e una disciplina spirituale il cui scopo è quello far fluire nel corpo le energie interiori latenti, per portare a chi la riceve ad una totale purificazione ed elevazione energetica.
Ho avuto il privilegio di conoscere Sri Govindan pochi anni prima della sua dipartita come allieva.
Era un uomo molto disciplinato e semplice allo stesso tempo. Aveva scelto di vivere in completa austerità;
i suoi pasti erano frugali ma scelti ogni giorno secondo il suo stato di salute, le sue pratiche spirituali si svolgevano ogni giorno dalle prime luci dell'alba fino al tramonto in orari ben precisi, le sue pause erano impegnate a filare il cotone che sarebbe poi stato utilizzato per realizzare i suoi abiti. Il filatoio era uno strumento dal quale lui non si separava mai, era il simbolo dell'indipendenza dell'India, come Gandhy gli aveva insegnato. Ricordo una delle volte che lo incontrai, raccontò amareggiato di esser stato fermato da un giovane poliziotto all'aeroporto di Mumbai proprio a causa del suo inseparabile filatoio; era stupito dal fatto che un giovane non riconoscesse in quel filatoio lo strumento dell'indipendenza per la quale tanti avevano lottato.
Oggi ancora il ricordo di Lui, il Suo sguardo, le Sue parole mi accompagnano quando eseguo un massaggio su una persona in difficoltà. Era un Uomo di poche parole, semplici ma efficaci, lo ricordo quando a malapena abbozzava un sorriso e i Suoi occhi parlavano per Lui, ispirava tanta fiducia e diceva:
“ Continua, con fiducia e amore, c'è qualcosa di più grande che non possiamo vedere ma che possiamo intuire e che agirà per il benessere della persona che stai trattando”. Nel tempo praticando il massaggio energetico spirituale e ho potuto constatare quanto le Sue parole fossero vere, chi si sottopone a questo massaggio si sente completamente liberato da ogni ansia e tensione, si sente purificato e rinvigorito in ogni parte del proprio essere.
Per capire a fondo il significato del Massaggio Energetico Spirituale è necessario sapere qualcosa in più sull'energia spirituale.
KUNDALINI.
La
Kundalini è energia in stato di
latenza. Viene rappresentata come un
serpente brillante arrotolato su se stesso per tre volte e mezzo,
immobile come se fosse addormentato, con la coda in bocca. La
Kundalini è localizzata alla base della colonna vertebrale ed è
situata, nell'uomo, alla radice della spina dorsale all'altezza del
perineo fra l'uretra e l'ano; nella donna è collocata alla base
dell'utero nella cervice. Il punto energetico che gli corrisponde è
detto Muladhara Chakra, supporto statico di tutto il corpo e di tutte
le energie creative. La Kundalini è
la più alta manifestazione di coscienza del corpo umano e
rappresenta la forza creativa universale manifesta nell'uomo. E' la
sorgente dell'energia e della conoscenza. Il
risveglio della kundalini implica un addestramento rigoroso in
termini di asana yogiche,pranayama, kriya yoga e meditazione.
L'indirizzamento volontario del prana
nella sede della Kundalini
consente a quest'ultima di risalire gli altri centri, detti Chakra,
situati lungo il canale nervoso centrale, fino al cervello. E'
un risveglio analogo alla stimolazione delle aree silenti del
cervello. Il risveglio di questa
energia porta evoluzione a livello
fisico, mentale e spirituale e
conduce l'essere umano ad un diverso livello di coscienza migliorando
la qualità delle esperienze e delle percezioni. Anche a livello
fisico è lecito attendersi delle trasformazioni, per esempio del
timbro vocale, dell'odore corporeo e dell'assetto ormonale. Si pensa
che la Kundalini provenga dal piano inconscio e si muova verso l'alto
per tappe differenti, finchè non si unisce alla coscienza suprema.
Le diverse fasi sono costituite dai canali che prendono il nome di
Chakra.
I CHAKRA
I Chakra sono centri energetici situati lungo la colonna vertebrale. Sono connessi all'Energia Universale verso l'esterno e ai gangli principali dei nervi che si ramificano dalla colonna vertebrale nel resto del corpo guardando verso l'interno. Ogni Chakra corrisponde ai vari livelli della coscienza, alle diverse fasi dello sviluppo della vita, agli organi interni, ai colori, suoni, alle funzioni del corpo. I Chakra possono essere considerati come “aperture, porte di accesso” all’essenza del corpo umano. Il termine Chakra significa “cerchio” o “ruota”; ogni Chakra possiede una sua vibrazione e le persone che hanno fatto questa esperienza li hanno percepiti come dei vortici. I Chakra sono in realtà dei vortici di energia psichica: ad esempio lo stato inconscio è situato nel Muladhara Chakra, mentre la coscienza suprema è nel Sahasrara, detto anche Chakra dellla Corona.
Settimo Chakra: Sahasrara, Chakra della Corona. Si riferisce alla coscienza come consapevolezza pura. E' collegato al pensiero, all'identità universale e orientato verso autocoscienza. E' collocato sulla sommità della testa dove c'è la fontanella. Le parti del corpo a cui è associato sono l'epifisi, la parte superiore del cervello e l'occhio destro. E' il Chakra che mette in relazione con la propria parte spirituale. L'apertura di questo Chakra avviene solo quando si è raggiunta la consapevolezza e l'apertura di tutti gli altri Chakra. Il settimo Chakra avvicina l'essere umano alla propria interiorità e quindi con il divino. E' il Chakra della Luce attraverso il quale è possibile avere una visione globale dell'Universo. E' il Chakra che spinge le persone più consapevoli a cercare di elevare il proprio sé e a collegarsi con il Tutto. E' il chakra dell'Illuminazione. Maestri come Gesù, Buddha e Krishna e molti altri hanno raggiunto l'illuminazione. La chiusura o la disarmonia di questo Chakra porta alla non comprensione sia della propria parte spirituale che di quella altrui, con una conseguente visione esclusivamente materalistica dell'esistenza.
Sesto
Chakra: Ajna,
Terzo Occhio. La
sua funzione è quella di aprire le porte alla consapevolezza, al
pensiero, alle facoltà psichiche e alla "comprensione".
Ajna
si trova al centro della fronte. Il suo significato in sanscrito
significa conoscere, percepire. Questo Chakra è collegato alla
ghiandola
pituitaria, al controllo del sistema ormonale ed al cervelletto.
Questo
centro energetico è importante soprattutto per il suo alto
significato psichico. Ad esso è correlato l’equilibrio
psicospirituale, la corretta percezione di sé in relazione a sé
stessi, ad un livello energetico che possiamo definire intuitivo,
sensitivo, quindi oltre la mente. E'
la sede delle più elevate facoltà mentali, delle capacità
intellettuali, ma anche della memoria e della volontà.
Sviluppando
la nostra consapevolezza, ed aprendo sempre di più il terzo occhio,
la nostra immaginazione potrà produrre l’energia necessaria per
realizzare i nostri desideri. Quando il Chakra del cuore è aperto e
in congiunzione con quello del terzo occhio, possiamo trasmettere
tutte le nostre energie positive. Nello stesso tempo possiamo avere
accesso a tutti i livelli della creazione, livelli che vanno anche al
di là della sola realtà fisica. Una conoscenza di questo tipo ci
perviene sotto forma di intuizioni, di chiaroveggenza e
d’ipersensibilità nell’udire e nel percepire. Cose che prima
avevamo sospettato solo vagamente, ci appaiono ora chiaramente.
Quinto
Chakra: Vishuddha,
Chakra del Collo. É
il centro energetico dell' espressione, della comunicazione. E'
a questo livello che si manifesta il rapporto con i nostri
sentimenti, la nostra creatività e l'intuizione. É qui che si
realizza lo scambio, dare per ricevere. Oggettivamente possiamo
esprimere soltanto ciò che abbiamo in noi stessi, e una delle
funzioni del quinto Chakra è proprio quella di portarci a scoprire
quello spazio interiore dentro di noi, che ci permetta di riflettere
sui nostri pensieri e comportamenti. Quando
riequilibriamo il Chakra della gola, i nostri pensieri non saranno
più dominati solo dalle emozioni o dalle sensazioni fisiche ma ad un
sentire noi stessi nella parte più profonda.
Gli
organi connessi al quinto Chakra sono: la tiroide,
paratiroidi, collo, gola, trachea,orecchie, mascella, bronchi,
esofago, braccia e lo sviluppo dello scheletro. Le
patologie fisiche che si svilupperanno saranno relative agli organi
che governa. Il timbro della voce ad esempio è la manifestazioni
dell' energia del quinto Chakra: tanto più la voce è armonica tanto
più questo centro sarà in equilibrio. Le patologie di tipo psichico
che fanno riferimento a questo
chakra sono
tutte riferite alla capacità di comunicare verso la propria
interiorità e verso l'esterno; è tramite questo Chakra che si
realizza la comunicazione tra mente e corpo; perciò le cosiddette
manifestazioni psicosomatiche possono anche essere riferite alla
disfunzione di questo Chakra.
Quarto
Chakra: Anahata,
Centro del Cuore. E'
il chakra centrale di tutto il sistema e collega i tre chakra
inferiori, di natura fisica ed emotiva, ai tre chakra superiori, di
natura mentale e spirituale. È
collegato con l'amore puro ed incondizionato;
quando il quarto chakra è in equilibrio possiamo amare
profondamente, sentire una pace profonda e il senso della pietà,
entrare in sintonia con tutto ciò che esiste e coglierne la
bellezza. Questo
chakra consente
lo sviluppo della capacità di trasformazione e guarigione di sè e
degli altri. Il
Chakra del Cuore è situato all'altezza dello sterno;gli organi a cui
è collegato sono cuore,
polmoni, timo, arti superiori, sistema circolatorio e linfatico.
La
persona che è interessata da uno squilibrio del Chakra del Cuore
soffrirà di asma, ipertensione arteriosa, patologie cardiache,
patologie polmonari, con sintomi al torace, quali senso di
costrizione, dispnea, aritmie, tachicardia, palpitazioni. L'aspetto
psicoemozionale è legato “all'amore condizionato”: si ama solo
in funzione di ciò che gli altri possono dare in cambio, si avranno
problemi respiratori e cardiaci, il diaframma risulterà bloccato e i
sentimenti che accompagnano questi disturbi saranno odio, rancore,
scarsa sensibilità verso il prossimo, freddezza d'animo e
indifferenza.
Terzo
Chakra: Manipura,
Chakra del Plesso Solare. Regola
il nostro metabolismo, la nostra alimentazione, la volontà ed
autonomia personali. Questo chakra è localizzato a livello del
plesso solare, ed è associato a fegato,
pancreas, stomaco, milza, parte alta dell’intestino ed a tutte le
funzioni metaboliche e vegetative.
L'aspetto
principale del terzo chakra riguarda l’affermazione personale e
l’esercizio del potere individuale nel contesto socio-ambientale in
cui la persona vive. Il
chakra del Plesso Solare è il fondamento della personalità sociale.
Attraverso questo centro energetico si esprime la realizzazione
personale, l'amore di sé, la realizzazione di un progetto di vita.
Le
patologie legate al terzo Chakra sono tutte le malattie del
metabolismo, quali il diabete, le iperlipidemie, le patologie del
fegato, le ulcere gastriche e duodenali e tutte le patologie
riguardanti i processi di nutrizione, digestione ed assimilazione.
Questo Chakra è la fonte dal quale si generano le emozioni che ci
relazionano con l'ambiente esterno: i sentimenti d’amicizia,
rancore, simpatia, antipatia, ecc. Quando il terzo chakra non è in
equilibrio la persona manifesta un desiderio sfrenato di potere,
diventa un manipolatore pur di poter stravolgere la realtà sempre e
a proprio favore. L'iperattività è una delle caratteristiche
principali di questa tipologia di persona che serve a nascondere il
senso d’inadeguatezza e vuoto causato dall’impotenza a gestire le
situazioni di potere assoluto che si pretenderebbe d’esercitare.
Non c'è pace interiore, ovviamente, e si darà la priorità alla
soddisfazione del benessere materiale anche a discapito di qualunque
sentimento piacevole, giungendo addirittura a ritenerli
indesiderabili e fastidiosi. Questo tipo di personalità non ha
controllo sulle proprie emozioni, avrà un atteggiamento fortemente
aggressivo, necessario per evitare che gli altri possano scoprirlo
nella sua pochezza interiore; egli infatti si sentirebbe smascherato
nei giochi di potere di cui vive, e ciò potrebbe essere causa di un
grave senso d'impotenza. Spesso queste persone trascorrono il proprio
tempo in attività distruttive, quali il bere, fare uso di droghe, e
hanno in famiglia un atteggiamento fortemente prevaricatore fino a
giungere all'aggressività. A tutto questo può conseguire una grave
forma depressiva; la persona farà di tutto per essere benvoluta
dalle persone cui desidera piacere, negando la propria personalità,
sentimenti ed emozioni arrivando ad una situazione di stress e
frustrazioni che portano in genere a far aumentare le prepotenze
verso i propri familiari.
Secondo
Chakra: Svadhistana, Chakra Sacrale. E'
situato
nella parte bassa dell'addome,dietro gli organi sessuali e indica
la nostra parte emozionale, le nostre paure del presente e del
passato, quelle paure che non abbiamo ancora superato da adulti e che
ci spaventano e ci paralizzano.
E'
collegato alle emozioni ed alla sessualità, quindi al desiderio, al
piacere ma anche alla procreazione e agli istinti primordiali.
Gli
organi collegati con il secondo Chakra sono:reni,
intestino, vescica, utero, ovaie, prostata ed i sistemi circolatori.
Uno
squilibrio del secondo Chakra provoca a livello fisico patologie
dell’apparato genitale come fibromi uterini o adenomi prostatici,
patologie dell’apparato urinario, impotenza, frigidità e rigidità
lombosacrale. Dal punto di vista psicologico gli atteggiamenti
saranno la mancanza di autostima, fobie, panico ed ansietà: i reni
sono infatti gli organi su cui somatizziamo le nostre paure. Dal
punto di vista emozionale la persona avrà un ossessivo desiderio del
piacere, se il chakra risultasse iperfunzionante oppure avere una
chiusura totale nei confronti della sessualità se il chakra
risultasse ipofunzionante. Questo Chakra si riscontra spesso
scompensato nei soggetti di sesso femminile.
Primo
Chakra: Muladhara,
Chakra della Base. Situato
alla base della colonna vertebrale, questo chakra forma il nostro
fondamento. E' collegato con i nostri istinti di sopravvivenza ed al
nostro sé ed è associato alle ghiandole
surrenali, all'intestino crasso, agli organi genitali, agli arti
inferiori, alla colonna vertebrale ed al sistema nervoso centrale.
Quando questo centro energetico è in disarmonia la persona soffrirà
di stipsi, emorroidi, dolori articolari, sciatalgia, anoressia e
gotta. Questo chakra indica lo stato energetico della persona, se si
ha un buon rapporto con il proprio corpo, se si è contenti di
vivere. Al
primo Chakra sono legati i bisogni primari dell’individuo, relativi
alla sopravvivenza. Se
questo chakra è in iperfunzione la persona avrà il desiderio
ossessivo di soddisfare i proprio bisogni materiali volendo possedere
tutto ciò che desidera senza dare nulla in cambio;se ostacolati nel
realizzare questo desiderio la reazione sarà di violenza e
aggressività. Chi vive questo stato non ha fiducia nell' Energia
Universale. Se invece questo chakra risultasse ipofunzionante la
persona avrà scarsa resistenza fisica ed emozionale, la persona
tenderà a preoccuparsi eccessivamente sentendo sempre un eccessivo
senso di precarietà, il quotidiano spesso diventerà tanto pesante
da volerlo evitare almeno mentalmente.
IL MASSAGGIO AYURVEDICO
Il Massaggio Ayurvedico è una parte importante della Medicina Ayurvedica e trova le sue origini dai Veda, testi sacri dell'India.
Lo scopo della medicina ayurvedica è di riportare equilibro nei Dosha . I Dosha principali sono tre, Vata, Pitta e Kapha e rappresentano le costituzioni o temperamenti dell'essere umano. Quando i Dosha sono in equilibrio la persona gode di salute intesa nel suo significato più ampio: equilibrio tra corpo, mente e spirito. Quando invece in un individuo prevale un Dosha o costituzione, la persona soffre di determinati disturbi sia sul piano fisico che mentale che possono portare anche alla malattia.
Ogni Dosha ha determinate caratteristiche:
Dosha Vata:il Tipo Vata è formato dall'unione di Aria ed Etere. La sua caratteristica è il movimento. Queste persone soffrono di dolori articolari, specie nella zona lombare, lombosciatalgia ed artrite. Sono esili, molto alti o molto bassi, magri, il colorito è olivastro, capelli scuri, scarsa muscolatura, pelle sottile e fredda. Hanno una natura sensibile ed attiva, sono creativi ed amano fantasticare. Sono emotivi, impulsivi, sono spesso insoddisfatti ed evitano il confronto. Essendo poco coraggiosi sono spesso vittime dell'ansia per cui la loro mente in questi frangenti li spinge ad essere indagatori, analitici e teorizzatori. Una delle caratteristiche principali del tipo Vata scompensato è proprio instabilità dell'umore. E' la tipica persona stressata.
Le tecniche di massaggio maggiormente usate in questo caso saranno lo strofinamento e i movimenti circolari eseguiti lentamente. Il calore migliorerà la circolazione e l'elasticità delle articolazioni, riequilibrando contemporaneamente anche l'umore. I risultati sono ottimi su stress e squilibri emozionali.
Dosha Pitta: il Tipo Pitta è caratterizzato dall'elemento Fuoco. Le persone Pitta hanno una corporatura media, carnagione, capelli e occhi generalmente chiari, muscoli ben sviluppati e pelle tendenzialmente oleosa. Non amano il sole e il calore. Quando Pitta non è in equilibrio queste persone soffrono di sfoghi cutanei, come acne o eczemi, e disturbi infiammatori nell'intestino, fegato, stomaco, ipertensione, iperacidità. Pitta è presente anche nel sangue e nella vista e in tutto ciò che nel corpo ha a che fare con il calore e con la luce, quindi dalla percezione sensoriale al metabolismo cellulare. Quando Pitta è in equilibrio prevale la ragione, il discernimento, l'intelligenza e la comprensione. Al contrario i soggetti Pitta saranno predominati dalla rabbia; questa è la loro caratteristica emozionale più evidente. Sono competitivi e non amano perdere, la loro energia è moderata ed essendo determinati possono andare incontro a forti stress se mettono a dura prova la loro resistenza. Hanno le caratteristiche dei leader, essendo intelligenti ed avendo una mente matematica, ma possono diventare insensibili, intransigenti e autoritari.
Il massaggio ayurvedico per i tipi Pitta riequilibra l'elemento Fuoco. Le manipolazioni saranno lente e circolari soprattutto nella zona addominale dove il tipo Pitta somatizza maggiormente. Queste persone hanno un'intensa attività mentale, pertanto soffriranno spesso di coliche biliari, addominali, gastrite e colite. Nei periodi di maggiore stress il tipo Pitta tende molto a scaricare le proprie tensione sui familiari. Il Massaggio servirà per rilassare, riportare ordine nei pensieri, equilibrio nella mente e nel corpo.
Dosha Kapha: il Tipo Kapha è caratterizzato dall'elemento Acqua. La sua corporatura è robusta con una buona massa muscolare. Ha un metabolismo lento con la tendenza ad accumulare liquidi e grassi se non esercita alcuna attività fisica. La carnagione è chiara, capelli folti, occhi grandi ed espressivi, mani grandi e forti. Caratterialmente è calmo e ponderato, metodico, regolare e non ama molto i cambiamenti. E' abitudinario, testardo, fa fatica ad apprendere nuove nozioni, è riservato e selettivo nelle amicizie. Quando questo Dosha è in eccesso la persona tende ad accumulare sia fisicamente che mentalmente. I suoi disturbi fisici sono legati ad un metabolismo lento con la tendenza ad aumentare di peso facilmente, accumulare liquidi, mucosità, cattiva digestione con tendenza alla depressione. Da un punto di vista mentale la persona tenderà sempre più a legarsi alle abitudini e alle certezze rifiutando il nuovo come normale trasformarsi della vita, diventando statica e passiva fino ad arrivare all'immobilità e alla depressione.
Il Massaggio specifico per il tipo Kapha sarà energico per riattivare la circolazione sanguigna , drenante per attivare il sistema linfatico ed agevolare l'eliminazione delle scorie del metabolismo.